Nella Roma rinascimentale, pervasa dalla splendida eredità del passato in tema di acque, fontane e ninfei, nonostante la distruzione delle grandi strutture di approvvigionamento idrico, prende avvio un moto di rinascita dell’uso dell’acqua per funzioni “di delizia” e di ornamento. Si assiste quindi, soprattutto nel XVI secolo, allo sviluppo tipologico di un genere che troverà ampia diffusione nei giardini e, grazie al rinnovamento degli acquedotti antichi, culminerà nelle innovazioni manieristiche tra la fine Cinquecento e gli inizi Seicento che preluderanno le grandi invenzioni di epoca barocca.

A cura di Alessandro Cremona