Giuseppe Salvatori: d'Arte, di Natura... e Altro
Artisti a Villa Borghese
Esponente di spicco della pittura figurativa di fine anni '70, la sua ricerca espressiva nasce da una rivisitazione della Metafisica dechirichiana e crea una poetica fondata sull’opposizione natura-cultura che si esplica in suggestioni letterarie.
Nel presente appuntamento con gli artisti che si occupano della creazione di opere d’arte in rapporto con la natura e il patrimonio artistico capitolino, Giuseppe Salvatori rappresenta la possibilità di esplorazione dell’arte contemporanea attraverso la storia dell’arte del Novecento e la natura in questa dipinta. Una natura artificiale quindi, elaborata dalla mente e dalla mano dell’uomo dove forte diventa anche la suggestione letteraria e poetica.
In esclusiva Salvatori è intervistato, su questi temi, da
Carlo Alberto Bucci Giornalista de La Repubblica;
Claudio Crescentini Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
L'intervista è supportata dalle immagini trasmesse e dai testi poetici suggeriti.
L’artista è stato uno degli esponenti di spicco del ritorno alla pittura figurativa alla fine degli anni Settanta.
Nel 1980 Giuseppe Salvatori partecipa alle due mostre pubbliche ricognitive sulle ultime tendenze dell’arte italiana contemporanea: a Bologna, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna, con i Nuovi-Nuovi di Renato Barilli e a Ferrara, alla Loggetta Lombardesca, con Italiana: la nuova immagine di Achille Bonito Oliva.
Da allora la partecipazione a mostre non si è mai fermata. La sua ricerca espressiva nasce da una appassionata rivisitazione dell’arte italiana del primo quarantennio del Novecento, riagganciandosi in special modo alla Metafisica. Salvatori in seguito lavora a quadri di architettura, di natura morta e di paesaggio, costruendo una poetica fondata sull’opposizione natura-cultura e che si esplica nello stretto rapporto con il mondo letterario di cui condivide progetti e suggestioni.
Tra il 1987 e il 1988 perfeziona la tecnica della tempera che gli permette di realizzare opere di grandi dimensioni, come, ad esempio, quelle presentate alla Biennale di Venezia nel 1990. La sua ricerca procede sulla scia della sintesi formale tra figura e astrazione che animerà tutte le opere a venire. Negli ultimi anni l’artista ha privilegiato soggetti di più ampio respiro, a scongiurare una eccessiva frammentazione e varietà di figure, con opere di comunicazione e valori più diretti.
tel 060608 attivo tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00
Attività a cura di: Direzione Patrimonio Artistico delle Ville storiche, Claudio Crescentini
Organizzazione: Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura
Venerdì 11 ottobre 2024
ore 17.30
durata: 90 minuti
attività e ingresso gratuito per tutti fino a esaurimento posti (massimo 60 partecipanti)
Appuntamento:
Casino dell’Orologio a Villa Borghese, Salone del Pergolato, piazza di Siena n. 1