Archeologia in Comune - Monte Testaccio
Il Monte Testaccio, familiarmente chiamato dai romani “monte dei cocci”, è in realtà il prodotto di un gigantesco accumulo volontario, formatosi tra il I e il III secolo d.C., composto esclusivamente da frammenti di anfore. In particolare, le anfore presenti a Monte Testaccio, provenivano dal sud della Spagna e erano destinate al commercio dell’olio che riforniva il mercato dell’Urbe. Questi contenitori, dopo il trasporto per mare, venivano scaricati nel vicino porto fluviale dell’Emporio. Considerati “vuoti a perdere”, una volta travasato il contenuto, erano ridotti in frantumi e portati in quella che si può definire la prima discarica “differenziata” nella storia.
Via Nicola Zabaglia 24, percorso con barriere architettoniche, sito non accessibile a disabili motori
Prenotazione obbligatoria allo 060608 (massimo 15 partecipanti)
Dal 6 agosto 2021 accesso consentito esclusivamente ai soggetti muniti di certificazione verde COVID-19 secondo quanto stabilito dal Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021. La certificazione dovrà essere mostrata all’ingresso in formato digitale o cartaceo insieme ad un documento di identità in corso di validità per l’opportuna verifica.
Giovedì 11 novembre 2021 ore 15.00
Vista gratuita
Ingresso a pagamento intero € 4,00, ridotto € 3 , gratuito per i possessori MIC card