La mostra focalizza l'attenzione sulla ricerca di quegli artisti che hanno fondato il proprio linguaggio anche sul segno alfabetico e sulla calligrafia. Una analisi che trae la sua origine dalle avanguardie del primo Novecento e che, nel solco di una rinnovata continuità, giunge fino all'esperienza contemporanea. Il recupero della parola-segno significante, riapre una via di comunicazione più profonda e capace di raccontare qualcosa di più sostanziale e intimo rispetto ad un uso mediatico finalizzato ad un'informazione ridondante e spesso priva di contenuti.