Sepolcro cd. Torraccio della Cecchina
Il sepolcro a tempio, a pianta quasi quadrata, cd. Torraccio della Cecchina prende il nome dall’omonima famiglia che era proprietaria nel Rinascimento del fondo in cui si trovava.
Il sepolcro a tempio cd. Torraccio della Cecchina prende il nome dalla famiglia Cecchini proprietaria nel Rinascimento del fondo in cui si trovava; è anche conosciuto come Spuntapietra o Spuntapiedi.
L’edificio a pianta quasi quadrata (m 5,50x5,80) è a due piani: l’esterno è contraddistinto da una bella cortina laterizia rossa e gialla, quest’ultima utilizzata per le zone angolari e per evidenziare le ripartizioni delle decorazione. È andata perduta la trabeazione, il frontone, ed il “Titulus” (iscrizione dedicatoria), il quale doveva trovarsi tra le due finestrelle strombate, conservate e visibili insieme alla traccia di festone a foglie lanceolate di laterizio giallo e pietra vulcanica. Sul lato posteriore del sepolcro è conservata una scala che dava accesso alla camera sepolcrale superiore coperta da una volta a vela su pennacchi emisferici. Nell’interno si riconoscono nicchie rettangolari e strette aperture che insieme alle due finestrine di facciata davano luce all’interno.
Dal lato opposto rispetto alla strada si accede nell’ambiente inferiore attraverso un piccolo vestibolo: la camera sepolcrale è coperta con volta a crociera, ed illuminata da due piccole finestre strombate. Su ciascun lato sono nicchie per la deposizione dei defunti, rettangolari, eccetto quella del lato Nord-Est che è semicircolare.
Per la copertura del monumento si può ipotizzare un tetto a doppio spiovente, direttamente impostato sull’estradosso della volta a vela, che è alleggerita da vuoti anulari ricavati negli angoli, coperti da tegole collocate alla cappuccina.
Il sepolcro cd Torraccio della Cecchina rientra nella tipologia degli edifici funebri “a tempio” ampiamente diffusi nell’area urbana e suburbana di Roma verso la metà del II secolo, caratterizzati oltre che dalla sovrapposizione di camere sepolcrali, anche da un acceso decorativismo realizzato mediante l’utilizzo di mattoni di differenti colori e da lastre fittili in bassorilievo.
In epoca medievale fu trasformato in una torre di guardia.
Visibile dall’esterno