Su un alto basamento in travertino poggiano due angeli in stucco intenti a sostenere una ghirlanda di fiori e una cornice a raggiera decorata di dodici stelle contenente l’immagine di Maria. Oltre il monogramma mariano dipinto al di sopra, un cherubino, anche questo in stucco. Un baldacchino in legno e metallo, arricchito da un festone decorato, chiude la composizione. L’effigie di Maria svelata a mezzo busto su un baldacchino coronato, tra due cortine che si aprono allo sguardo, rappresenta la copia della cosiddetta Madonna dell’Archetto di vicolo san Marcello, poco distante. Le cronache narrano che quest’ultima fosse stata tra le prime a “muovere gli occhi” nell’estate del 1796, a ridosso dell’occupazione di Roma da parte delle truppe napoleoniche e per questo ritenuta prodigiosa. 

Realizzata tra la fine del Settecento e i primi anni del secolo successivo, l’edicola così composta si inserisce nel contesto della piazza, dialogando con alcuni dei dettagli decorativi della chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio posta di fronte. Il filone devozionale al quale si ispira è verosimilmente legato al culto della Regalità di Maria, richiamato nei simboli che connotano l’insieme: le dodici stelle, la luna, le corone che si incontrano più volte.