Educare alle mostre, educare alla città - Villa dei Gordiani: l’archeologia, la storia, il quartiere

Villa dei Gordiani: l’archeologia, la storia, il quartiere
Data: 
30/11/2018
Luogo: 

Archivio Storico Capitolino, Piazza dell’Orologio, 4

Abstract: 

Incontro sul tema Villa dei Gordiani: l’archeologia, la storia, il quartiere. A cura di Monica Capalbi e Gianluca Zanzi.

Un incontro a due voci per ripercorrere la storia della Villa dei Gordiani dall’antichità alle edificazioni del Secondo Dopoguerra.
La così detta Villa dei Gordiani, è un organismo complesso, che si sviluppò durante un arco cronologico molto vasto (dalla fine del II sec. a.C.  sino oltre il IV d.C.), situato su un’area estesa e con enormi differenze costruttive e tipologiche: ci sono strutture residenziali, funzionali, termali, religiose e funerarie.
Un enorme patrimonio musivo, epigrafico e scultoreo, sottratto nei secoli, che è stato faticosamente  ricomposto e organizzato in vista di un progetto di restauro imminente.
E’ con un passo dell’Historia Augusta che Giulio Capitolino, il biografo di Gordiano III, narra della splendida villa appartenuta alla famiglia dei Gordiani identificata, dal ‘700, nei monumentali resti archeologici situati al III miglio dell’antica via Praenestina.
Tali ruderi, almeno fino all’inizio del secolo scorso, si trovavano immersi pienamente nella campagna romana, il cui aspetto è mutato drammaticamente in seguito all’espansione edilizia e all’urbanizzazione della periferia orientale della città. Attualmente queste imponenti spoglie, la cui appartenenza rimane incerta, si trovano inglobati/ingabbiati in un parco pubblico, realizzato successivamente al 1960, su entrambi i lati della moderna via Prenestina.  
L’intorno del parco archeologico è oggi costituito da quartieri densamente abitati.
Nella seconda parte dell’incontro verranno percorse le diverse fasi di urbanizzazione dell’area a partire dalle opere di bonifica, compiute tra la fine del XIX e gli anni ‘20 del ‘900, quando le tenute agricole lungo la Via Prenestina divennero abitabili in maniera stabile. In quest’area si erano già stanziate alcune importanti industrie chimiche e, dopo la prima Guerra Mondiale, i terreni furono in parte lottizzati per la realizzazione dapprima degli insediamenti dell’Opera Nazionale Combattenti, tra Prenestina e Tiburtina, e poi da parte delle cooperative agricole che costituirono il nucleo originario delle borgate di Tor Sapienza e Centocelle.
Più tardi, su alcuni terreni liberi non lontani dalla grande fabbrica della SNIA Viscosa, il Governatorato fece costruire uno dei primi complessi di “casette popolarissime”, la Borgata Prenestina, un agglomerato di costruzioni che nel corso degli anni si ingrandì a dismisura con costruzioni abusive realizzate dai nuovi arrivati a Roma da varie regioni d’Italia divenendo un dedalo di case fatiscenti, che assunse comunemente il nome di Borghetto Prenestino.
Sarà solo dopo la seconda Guerra Mondiale, per rispondere se pur in maniera parziale e molto criticata alla grave crisi degli alloggi che era andata profilandosi, che il Comune di Roma realizzò, su progetto di Saverio Muratore e Mario De Renzi, il grande complesso di case popolari di Villa dei Gordiani.

Monica Capalbi:  architetto, lavora da molti anni su argomenti inerenti la storia della città collaborando con diverse cattedre universitarie e con la Sovrintendenza Capitolina. Oggi è impiegata presso l’Archivio Storico Capitolino.
Gianluca Zanzi: Archeologo della Sovrintendenza Capitolina si occupa, da molti anni, della valorizzazione di monumenti ed aree archeologiche del territorio dei Municipi V e VI.
Ha lavorato nel Museo dell’Ara Pacis, nel cantiere del Circo Massimo e in altri cantieri di restauro  e recupero. Attualmente  si occupa di divulgazione scientifica per  Museo di Casal de’ Pazzi e fa parte di alcuni gruppi di lavoro quali Centocelle ed Ecomuseo Casilino.
Coautore di articoli scientifici, ha presentato comunicazioni a conferenze e convegni in Italia e all’estero.

 

Informazioni: 

Info e prenotazione
Tel. 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00

Prenotazione obbligatoria: max 60 persone

Orario: 

Venerdì 30 novembre 2018
ore 16.00

durata: circa 90 minuti

Le date degli appuntamenti potrebbero subire variazioni che saranno indicate sulle pagine web della Sovrintendenza e del Sistema Musei Civici e comunicate tramite e-mail.

Biglietto d'ingresso: 

Incontri gratuiti con prenotazione obbligatoria.

È previsto il rilascio dell’attestato di formazione.

CREDITI FORMATIVI SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale); Storia, Antropologia, Religioni (triennale); Scienze storiche (Età moderna-Età contemporanea / magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE
La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica(magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); ArchitetturaRestauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.

ACCADEMIA DI BELLE ARTI
La partecipazione ad otto incontri, attestata, dà diritto agli studenti al riconoscimento di due crediti formativi.

Prenotazione obbligatoria: 

Organizzazione: 

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Ufficio attuazione del programma delle attività di catalogazione e attività didattiche.

Progetto ideato e curato da Nicoletta Cardano.

Il ciclo Storie di scienza a Roma: i luoghi invisibili è ideato e curato da Federica Favino, Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - Sapienza Università di Roma.

Il ciclo La città delle donne: una mappa nascosta è ideato e curato dalla Società Italiana delle Storiche.Collaborano alla realizzazione del programma i Volontari del Servizio Civile Nazionale, progetto della Sovrintendenza Capitolina “Educhiamo Insieme 2.0”.

 

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