Casina Dei Pierleoni

Casina Dei Pierleoni

La casina medioevale in via del Teatro di Marcello n. 5 costituisce l’unica sopravvivenza del fitto tessuto edilizio che nei secoli si era formato sulle pendici del Campidoglio, sacrificato tra il 1926 ed il 1932 alle nuove sistemazioni urbanistiche dell’area.

Queste, legate già dal 1919 alla volontà di dare un nuovo assetto e decoro all’area capitolina con l’isolamento del colle, trovano attuazione con l’apertura della via del Mare (attuale via del Teatro di Marcello) e la scomparsa di piazza Montanara situata tra le pendici del colle ed il vicino Teatro di Marcello. Le strutture della casina erano infatti comprese in un isolato più ampio che affacciava su piazza Montanara stessa ed inglobava anche il vicino portico del Foro Olitorio (il mercato delle erbe dell’antica Roma).

Nel corso delle demolizioni, il rinvenimento di strutture medioevali di rilievo in alcuni setti murari portò alla loro conservazione ed al restauro degli anni ‘30 volto a riassemblare quanto emerso in un edificio compiuto. Questo ha conservato in parte le strutture originarie sul lato nord e sul lato verso il colle (molto rimaneggiato con presenza di alcune aperture originarie e altre riproposte in stile) ed è stato completato da nuove facciate in corrispondenza di via del Teatro di Marcello e del vico Jugario.

La salvaguardia della casina, tuttavia, si deve probabilmente più alla necessità di una opportuna sistemazione urbanistica della nuova via del Mare - essendo le sue strutture in posizione simmetrica con la chiesa di S.Nicola in Carcere sul lato opposto della via - , che alla precisa volontà di conservare un frammento di storia medioevale il cui aspetto poteva comunque contribuire a ricucire il bordo dell’area sventrata. La denominazione stessa di “casina dei Pierleoni”, con riferimento alla nobile famiglia romana che nell’XI secolo aveva residenza nell’area tra la chiesa di S.Nicola in Carcere ed il Tevere, risale agli anni successivi al restauro.

Attualmente l’edifico è sede di alcuni Uffici della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.

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