La Fontana di Monte Cavallo torna a decorare Piazza del Quirinale
Inaugurata ieri sera alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca e del Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce la Fontana di Monte Cavallo di Piazza del Quirinale.
La Fontana di Monte Cavallo di Piazza del Quirinale, decoro di una delle piazze più rappresentative della città di Roma, luogo di eventi ai più elevati livelli della vita istituzionale del Paese e meta costante di turisti, è stata restituita alla pubblica fruizione.
Significativo esempio del multiculturalismo della città di Roma, la Fontana di Piazza del Quirinale raccoglie, in un tutto unico, espressioni artistiche di epoche e origini diverse e racconta, attraverso gli elementi che la compongono, più momenti della sua storia.
Il restauro
Il restauro si è reso necessario per le pessime condizioni conservative in cui versava il monumento. I fenomeni di degrado più evidenti erano imputabili all’azione degli agenti atmosferici, alla presenza dell’acqua e al particolare microclima che ne consegue. Lo stato della tazza superiore (labrum) e del piede di sostegno, entrambi in granito del Foro o marmor Claudianum e oggetto in passato di riassemblaggi e tassellature, appariva molto critico e la quasi totalità delle superfici era occultata da sedimentazioni calcaree miste a patine biologiche e ossidi di ferro. Il bacino inferiore in marmo bianco era completamente ricoperto da calcare, sia all’interno con spessori anche rilevanti, sia all’esterno, a causa del frequente tracimare dell’acqua dovuto al cattivo funzionamento dell’impianto di scarico. Importanti interventi di adeguamento sono stati eseguiti agli impianti idrico e di illuminazione artistica.
La rimozione degli strati di calcare, il cui spessore raggiungeva in alcuni punti anche gli 8 cm, è risultata l’operazione più complessa che ha consentito, tuttavia, di riportare in luce i contrasti cromatici tra il granito grigio della tazza e del piede e il marmo bianco venato della vasca inferiore e apprezzare di nuovo l’elegante disegno del dado di base e del profilo interno del bacino, completamente occultati dallo spessore del calcare e dei vecchi strati di impermeabilizzazione.
È stata colta, infine, l’occasione offerta dalla presenza dei ponteggi per effettuare la manutenzione dei gruppi scultorei dei Dioscuri, sottoposti a una ricognizione generale dello stato conservativo e a una blanda pulitura mirata alla rimozione delle patine biologiche.
I lavori di ripristino del monumento, realizzati grazie all’elargizione liberale di Mr Alisher Usmanov, Presidente della Federazione Internazionale di Scherma, che ha consentito di riportare il monumento a un suo rinnovato splendore e sono stati diretti dalla Sovrintendenza Capitolina, sono stati avviati nel settembre scorso e realizzati dalla Ducale Restauro Srl, ditta specializzata nel restauro di materiali lapidei, per un costo complessivo di 200.000 euro.
Cenni storici
La fontana è collocata ai piedi delle statue colossali dei Dioscuri e dell’obelisco egizio in granito proveniente dal Mausoleo di Augusto. Questo insieme monumentale pervenne all’assetto attuale nel 1818, quando Raffaele Stern, su incarico di papa Pio VII, trasferì sulla piazza un’antica vasca romana (labrum) in granito grigio, collocata in origine nel Foro Romano. La costruzione della fontana, portando a compimento un progetto avviato nel 1782 da Giovanni Antinori per volere di Pio VI, costituì il punto di arrivo di una serie di trasformazioni che a partire dal 1574 modificarono radicalmente l’assetto della piazza e del palazzo, residenza prima del Papa, poi del Re D’Italia e infine del Presidente della Repubblica.
La fontana ottocentesca sostituì quella realizzata nel 1589 da Domenico Fontana, quando Sisto V promosse il primo grande progetto di risistemazione di piazza del Quirinale. Il gruppo monumentale fontana-Dioscuri venne collocato in asse con la via Pia (attuali vie del Quirinale-XX Settembre), contrapposto alla porta disegnata da Michelangelo pochi anni prima. La fontana sistina era costituita da una vasca mistilinea in travertino su gradini, conclusa da un balaustro centrale e ornata da stemmi papali e teste leonine. Rimossa nel 1783, fu sostituita trent’anni dopo dal grande labrum posto in antico davanti alla Curia Julia e utilizzato fino ad allora come abbeveratoio nel Campo Vaccino.
Recuperata da Stern, la vasca, che nel tempo si era riempita di terra, si presentava rotta in due pezzi; venne riassemblata con un ingegnoso sistema di grappe in ferro ancora funzionale e posta sull’antico piede in granito rinvenuto durante i lavori. L’insieme fu posto al centro di un basso bacino in marmo bianco. Un’iscrizione di Carlo Fea sulla base dell’obelisco celebra l’impresa.
Venerdì 1 aprile