Monumento sepolcrale di Giuditta Tavani Arquati

Giuditta Tavani Arquati (1830 - 1867), figlia di Giustino uno dei difensori della Repubblica romana, fu una dei membri più attivi di quel movimento clandestino di patrioti che tentò di liberare Roma dal dominio papale.

Nell’arco di tre giorni, dal 23 al 25 ottobre 1867, la città fu teatro di tre moti insurrezionali: il primo fallì in Campidoglio, il secondo a villa Glori con l’eccidio dei fratelli Cairoli, l’ultimo in Trastevere nel lanificio Aiani, diventato il principale deposito di armi della congiura. Giuditta, incinta del quarto figlio, si trovava nel lanificio insieme al marito Francesco Arquati, al figlio dodicenne Antonio e a molti altri cospiratori, che preparavano la rivolta in attesa dell’arrivo di Garibaldi da Monterotondo. L’arrivo degli zuavi pontifici, intenzionati a fare una perquisizione, scatenò un aspro combattimento tra i ribelli, che si erano barricati nel lanificio e i soldati che cercavano di espugnarlo. Nonostante una strenua resistenza i congiurati vennero sopraffatti e Giuditta, che aveva spronato, aiutato e soccorso i rivoltosi, venne massacrata dopo aver visto uccidere il marito e il figlio.

La tomba di Giuditta Tavani Arquati è ubicata sulla sommità della Scogliera del Monte. Consiste in una semplice tomba terragna chiusa da un coperchio, su cui un’iscrizione ci informa che con l’eroina vennero sepolti anche i resti dei suoi compagni caduti nel 1867. Nell’area, delimitata da una recinzione metallica, svetta una palma, simbolo del martirio.
Nel 1941 le spoglie della Tavani vennero traslate all’Ossario garibaldino, insieme a quelle di altri patrioti già sepolti al Verano.

Autore : ignoto
Datazione : 1870 post
Materiali : marmo bianco, ferro, ghisa

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