La Casina del Salvi fu costruita nel 1835, a ridosso dei resti del tempio del Divo Claudio, per volere di papa Gregorio XVI (1831-1846), per ampliare e abbellire la passeggiata archeologica. L’edificio, adibito a caffetteria, prende il nome dal suo progettista, l’architetto Gaspare Salvi, che si ispirò funzionalmente alla coffee-house del Pincio disegnata dal Valadier.

A seguito di lavori di manutenzione, condotti dalla Sovrintendenza Capitolina, che hanno consentito l'adeguamento degli impianti e l'abbattimento delle barriere architettoniche, la palazzina neo-classicista è stata restituita alla sua funzione originaria di coffee-house al piano terra, a servizio dei cittadini e dei turisti che visitano il Celio, insieme a una nuova aula studio, con 38 postazioni, dotata di wi-fi e allestita con tavoli attrezzati per la ricarica dei dispositivi mobili e spazi di relax, negli ambienti al piano superiore.

L’intervento si inserisce nel progetto di pieno recupero e accessibilità di questo settore cittadino ricco di storia e significato.