Il Cimitero monumentale del Verano inizia a prendere la forma che conosciamo a metà del XIX secolo, su impulso del papa riformatore Pio IX. La sua storia e le sue caratteristiche lo rendono importante sia per la vicenda architettonica e artistica della città, sia sotto il profilo sociale e antropologico: in anni in cui maggiore era, rispetto ai nostri, la consuetudine con la morte, era infatti frequente che i parenti superstiti erigessero qui complesse tombe monumentali che univano arte figurativa, architettura e parole per eternare i defunti.

Il percorso, dopo una breve introduzione sulle vicende del cimitero e dei suoi monumenti più rilevanti, si concentra su alcune sepolture in cui preponderante è la dimensione affettiva, e di cui è possibile individuare tipologie ricorrenti pur nella singolarità delle storie: quelle di giovani donne morte prematuramente, cui il marito dedica la tomba; quelle che ospitano coppie di sposi di lunga data; quelle dedicate dai genitori ai figli morti bambini o adolescenti; e anche quelle di giovani defunti raffigurati insieme ai propri animali d’affezione.

Attività a cura di: Giovanna Gozzi