Fontana delle Naiadi, completato il restauro

Torna visibile al pubblico la Fontana delle Naiadi, capolavoro del liberty romano. Si sono infatti conclusi i lavori di restauro curati dalla Sovrintendenza Capitolina nell’ambito del programma PNRR – Caput Mundi, che hanno restituito alla città uno dei monumenti più amati da romani e turisti. I lavori, iniziati a settembre 2024, hanno avuto una durata di 240 giorni e un costo complessivo di oltre 580.000 euro.
Il restauro è stato presentato dal Sindaco Roberto Gualtieri, alla presenza del Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce, della Presidente di Acea Barbara Marinali e dell’AD di Areti Raffaele De Marco.
La Fontana delle Naiadi è comunemente considerata la prima fontana di Roma Capitale, inaugurata nel 1914 su progetto dell'architetto Alessandro Guerrieri che la dotò di ben 350 giochi d’acqua. Per l’audacia e l'innovazione delle soluzioni plastiche e figurative, è considerata dalla critica una delle opere più significative della produzione artistica del maestro Mario Rutelli, autore delle parti scultoree in bronzo.
Situata al centro di piazza della Repubblica, in prossimità della stazione Termini, della basilica di S. Maria degli Angeli, delle Terme di Diocleziano, della Fontana del Mosè, del Monumento ai Caduti di Dogali, dei Granai Pontifici e delle Esedre di Gaetano Koch, la Fontana delle Naiadi occupa un’area centrale di alto valore storico, artistico e archeologico, da sempre meta privilegiata di turisti e pellegrini.
La fontana versava in uno stato di forte degrado dovuto all’azione di fattori ambientali e microclimatici, aggravato dall’intenso traffico veicolare della zona. Tutte le superfici risultavano ricoperte da spesse stratificazioni calcaree, miste a depositi di varia natura, che compromettevano la leggibilità dell’opera, in particolare dell’apparato plastico-decorativo.
L’intervento di restauro ha reso nuovamente leggibili i morbidi modellati delle quattro Naiadi, i raffinati dettagli degli animali e dei mostri acquatici, e le possenti forme di Glauco avvinghiato al delfino. Anche le vasche e l’alto basamento in granito rosa, progettati da Guerrieri, hanno ritrovato le originarie cromie. I lavori hanno previsto inoltre la disinfezione e disinfestazione con trattamenti biocidi, la revisione e sostituzione delle stuccature, l’applicazione di un protettivo su tutte le superfici, e la rimozione e il rifacimento dell’impermeabilizzazione delle vasche. Sono stati infine effettuati interventi agli impianti idraulici e di illuminazione artistica, finanziati dal Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici e realizzati da ACEA ATO 2 e ARETI.