Edicola sacra di piazza dell'orologio, angolo via del Governo Vecchio

Edicola sacra di piazza dell'orologio, angolo via del Governo Vecchio (ex Convento dei Filippini)

Location

piazza dell'Orologio
via del Gorverno vecchio
Rome
Italy
IT

Madonna col Bambino

L’edicola venne realizzata nel 1756, a spese dei devoti, sul cantonale del convento dei Filippini corrispondente alla porzione del complesso denominata ‘ala di Monte Giordano’, edificata da Francesco Borromini, dal 1647 al 1650, tra via del Governo Vecchio e l’attuale piazza dell’Orologio e caratterizzata dalla torre dell’Orologio, sulla cui sommità è raffigurata a mosaico l’immagine della Madonna Vallicelliana.

L’intera composizione sfrutta l’assetto concavo della parasta creando un notevole effetto scenografico, tipico della migliore scultura barocca, che ha indotto erroneamente a considerarla un’edicola seicentesca attribuibile allo stesso Borromini. Alla base dello spigolo il grande architetto aveva previsto una fontana pubblica, di cui resta ancora il basamento a pianta ovale in travertino, che non venne mai realizzata; in nessuno dei suoi progetti compare invece l'edicola.

L’opera fu realizzata da Tommaso Righi per la parte scultorea e Antonio Bicchierai per quella pittorica. L’iconografia dell’immagine della Madonna si presta a varie interpretazioni. Gli angeli in volo che sostengono la cornice (motivo tipicamente barocco che ricorre frequentemente in molte chiese e edicole) sembrerebbero suggerire l’immagine dell’Assunta a cui, ricordiamo, era dedicato il vicino oratorio dei Filippini. Ma la loro funzione è meramente decorativa, perché nell'iconografia tradizionale la Vergine viene effettivamente trasportata in cielo da una serie di angeli, ma non reca mai il bambino in braccio; il figlio, già adulto, l’attende in cielo oppure si appresta a incoronarla. Identificata anche come Madonna del Soccorso, non segue però la consueta iconografia che prevede la presenza di un bastone con cui la Vergine scaccia il maligno per soccorrere i suoi fedeli.

L’edicola venne restaurata nel 1933 insieme a tutto il corpo di fabbrica. In questa occasione le venne aggiunto un lume di ferro battuto a braccio, proveniente dalla casa in angolo tra via Montanara e via della Consolazione, demolita nel 1932, scomparso dopo il restauro del 1975, curato sempre dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.