Edicola sacra di via delle Botteghe Oscure 34 (palazzetto dell’Olmo)

Edicola sacra di via delle Botteghe Oscure 34 (palazzetto dell’Olmo)

Location

Edicola sacra
via delle Botteghe Oscure 34 (palazzetto dell’Olmo)
Rome
Italy
IT

Madonna Annunciata

L’edicola è collocata su un edificio quattrocentesco appartenuto alla famiglia Mattei, ma sembra che questa posizione non corrisponda a quella originaria. Alcune testimonianze scritte e orali la situano, infatti, tra piazza Mattei e piazza Paganica, in quella che storicamente era identificata come la contrada dell’Olmo. Protetta da un baldacchino metallico, l’edicola si compone di un dipinto, protetto da vetro, racchiuso entro una cornice in stucco dorato coronata nella parte superiore da un timpano con al centro la colomba dello Spirito Santo tra raggi. Sotto l’immagine alcuni gigli tenuti insieme da un nastro, sempre in stucco, una mensola e un cartiglio in stucco recante l’invocazione Mater Providine.

Ai suoi lati erano collocati numerosi ex voto, oggi non più presenti.

L’immagine raffigura la Madonna ritratta a mezzo busto con le braccia incrociate sul seno e il capo lievemente chinato sulla spalla, coronato da dodici stelle. È conosciuta sia come Madonna della Provvidenza, per via dell’incisione nel cartiglio al di sotto dell’immagine sacra, sia come Madonna dell’Annunciata, probabilmente per l’atteggiamento con cui è qui raffigurata o per la vicinanza con il palazzo della Compagnia della Nunziata che occupava l’angolo dell’isolato tra le attuali via Paganica e via dei Falegnami. La presenza dell’aureola di stelle fa invece pensare ad un riferimento all’Immacolata Concezione.

Al di sotto dell’edicola sacra, sono collocate tre epigrafi in marmo bianco riferite al miracoloso movimento degli occhi della Vergine qui ritratta. Si narra, infatti, che nell’estate del 1796, durante l’invasione francese, tutto lo Stato della Chiesa, a partire da Ancona, fu attraversato da prodigiosi avvenimenti che coinvolgevano centinaia di immagini mariane. Il fenomeno più diffuso fu, per l’appunto, il movimento degli occhi. A Roma furono circa venticinque le immagini investite da tali eventi miracolosi, ufficialmente riconosciuti per decreto cardinalizio.

Durante i restauri effettuati negli anni Settanta a cura della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, è stata individuata la firma dell’autore Vincenzo Milone che data l’opera al 1788. Anche se del probabile autore si hanno poche notizie, il dipinto è comunque riconducibile all’ambito romano. Durante le medesime lavorazioni, è stato rinvenuto anche il ricordo di un restauro effettuato nel 1898.