La visita, che prevede all’inizio un inquadramento topografico e storico dell’area dell’Esquilino, permetterà di sviluppare un discorso sull’imponente cinta difensiva di cui Roma si dotò sin dell’epoca dei re, ed i cui resti sono oggi disseminati nel tessuto della città moderna. Permetterà di analizzare il loro sistema costruttivo, gli strumenti utilizzati, il tufo impiegato e la tecnica della sua estrazione, la capacità degli ingegneri di adattare i vari tratti delle mura al terreno che attraversavano per sfruttare al massimo la loro valenza difensiva. Ma nel giardino di Piazza Manfredo Fanti è anche possibile vedere il riuso che delle mura fu fatto quando la loro funzione di baluardo della città venne meno in una Roma ormai padrona del Mediterraneo ed i cui confini erano andati ben oltre i limiti della città di epoca repubblicana che le aveva fatte costruire.