La propaganda traianea motivò la necessità del conflitto contro Decebalo per vendicare Roma dall’oltraggio che il re aveva inferto all’imperatore Domiziano. Il mancato rispetto dei trattati di pace dei Daci gentem numquam fida e soprattutto la necessità di recuperare le insegne delle legioni che vennero sottratte alle truppe sconfitte di Fusco, dodici anni prima, furono la iusta causa della campagna contro i Daci che si esplicita nel peculiare linguaggio iconografico del complesso foro/basilica/colonna connesso con il tema della vittoria e della giustizia trionfanti. Nel  Foro Traiano si mostrava, indelebile, la vittoria: dalle cataste di armi che decoravano il basamento della Colonna Traiana, ai grandi pannelli scolpiti nelle specchiature dell’attico della facciata meridionale della Basilica che servivano a celebrare le legioni che fecero l’impresa, menzionate nelle iscrizioni lungo tutta la facciata; figure di barbari in catene si ergevano dall’Ulpia; antiche allegorie di Vittoria decoravano gli spazi del complesso. Il prodotto di tale esaltazione mitica e guerresca divenne la celebrazione della Pax Traiani, esatto risultato di un’espansione vittoriosa basata su una guerra giusta strumento necessario per integrare nella civiltà e nei costumi romani le popolazioni barbariche.