Deposito delle sculture di Villa Borghese

Deposito delle sculture di Villa Borghese

Nel luglio del 2015 è stato inaugurato, nei, locali-deposito del Museo Pietro Canonica, il “Deposito delle sculture di Villa Borghese”, un nuovo spazio espositivo che ospita circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla collezione Borghese e poste in origine nei piazzali e nei viali della villa a decoro delle architetture, delle fontane e degli arredi. Tra il 1986 e il 1999, per ragioni di sicurezza, le sculture che ornavano il parco sono state rimosse dalle loro sedi originarie e sostituite da copie in cemento e ricoverate in deposito. La nuova area museale, progettata nel 2010, è allestita nella parte inferiore del Museo Pietro Canonica, suddivisa tra il giardino inferiore e lo spazio chiuso, in origine le cantine dell’edificio. Nonostante le spoliazioni subite, il patrimonio delle sculture di Villa Borghese comprende ancora oggi un nucleo significativo di opere, per la maggior parte copie romane del II-III secolo d.C. da originali greci del V- III sec. a.C., restaurate tra il XVI e il XIX secolo secondo il criterio del riuso e della reinterpretazione. In particolare spiccano per qualità le tre statue appartenenti in origine alla Collezione Ceoli, l’Ercole coronato, il Satiro in riposo, la Filatrice e i due leoni medievali provenienti da San Giovanni in Laterano. Un altro nucleo significativo della raccolta è quello costituito dai quattro tritoni e dai quattro mascheroni tardo-cinquecenteschi provenienti dalla Fontana dei Mascheroni e dei Tritoni al Giardino del Lago, lì collocati all’inizio del secolo XX, ma in origine appartenenti alla Fontana del Moro di Piazza Navona, opera dagli scultori Simone Moschino, Taddeo Landini, Egidio della Riviera, Silla Giacomo Longhi da Viggiù e Giovanni Antonio Dosio. Di notevole importanza sono anche le statue già ubicate nel corso dei secoli sulla balaustra del piazzale antistante e lungo il perimetro del piazzale retrostante il Casino Nobile, l’attuale Museo e Galleria Borghese e le sette sculture di epoca romana, Apollo, Mercurio, Igea, due Artemidi e due Vittorie, ampiamente rilavorate nella bottega di Vincenzo Pacetti alla fine del XVIII secolo, provenienti dal frontone e dall’attico del Tempio di Esculapio sempre nel Giardino del Lago. Altrettanto significative sono infine alcune opere oggi nel giardino, come le sculture destinate in origine al monumento al giurista olandese Jan van der Capellen, opera dello scultore Giuseppe Ceracchi (1751-1801), e il celebre “Sarcofago di Fetonte”, così chiamato per il tema del rilievo scolpito sul frontone, documentato all’interno dell’attuale Giardino del Lago già alla metà del XVII secolo.

Il deposito è visitabile negli orari di apertura del Museo Pietro Canonica.

Galleria