Fontana del Tritone
Iniziata e portata a termine tra la fine del 1642 e la prima metà del 1643, la fontana del Tritone in piazza Barberini costituisce uno dei capolavori di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).
Autore: Gian Lorenzo Bernini
Datazione: 1642-1643
Materiali: travertino
Alimentazione originaria: Acquedotto Felice
L’artista fu incaricato da papa Urbano VIII Barberini (1623-1644) della realizzazione dell’opera come “pubblico ornamento della città” al centro della piazza dominata dal nuovo palazzo della sua famiglia.
Rappresentato sulle valve di una enorme conchiglia, con il busto eretto e le gambe squamose di un mostro marino, il Tritone si erge imponente con la testa piegata all’indietro nello sforzo di soffiare nella grande buccina (o conchiglia tortile) che sostiene con le braccia levate verso l’alto e da cui fuoriesce copiosa l’acqua che irrora tutta l’opera. Espressione della nuova concezione barocca dello spazio, nella fontana la parte scultorea include ed assorbe completamente la stessa struttura architettonica: la conchiglia su cui poggia il tritone costituisce infatti il catino superiore della fontana, ed il balaustro alla base è sostituito da quattro delfini con code intrecciate, tra i quali sono posti gli stemmi papali con le api, simbolo araldico della famiglia Barberini.
Allo stesso Bernini, si deve anche l’ideazione di un fontanile ad uso dei viandanti collocato in origine sulla piazza, in angolo con la via Sistina, noto come Fontana delle Api (oggi sull’inizio di via Veneto).
La fontana del Tritone è stata sottoposta di recente a vari interventi di restauro. Al primo, realizzato nel 1987-1988, hanno fatto seguito gli interventi straordinari del 1990, con le successive manutenzioni del 1991-1992 e 1998. L'ultimo intervento di restauro risale al 2013.