Templi Repubblicani di San Nicola in Carcere
I tre templi sono tuttora parzialmente visibili essendo stati inglobati nella chiesa di S. Nicola in Carcere, mentre il quarto è stato individuato scavando nell’area limitrofa. Nella zona immediatamente adiacente, lungo il fiume si sviluppava il Porto Tiberino con i suoi magazzini.
Le fonti antiche citano nel Foro Olitorio, l’antico mercato delle erbe vicino al Tevere, quattro templi in età repubblicana, dedicati alla Speranza, a Giunone Sospita, a Giano, alla Pietà. I santuari vennero tutti distrutti nel I sec. a.C. per far posto al teatro di Marcello e furono rifatti spostandoli a sudest, ad eccezione del tempio della Pietà per il quale non c’era lo spazio sufficiente e non fu più ricostruito. I tre templi sono tuttora parzialmente visibili essendo stati inglobati nella chiesa di S. Nicola in Carcere, mentre il quarto è stato individuato scavando nell’area limitrofa. Nella zona immediatamente adiacente, lungo il fiume si sviluppava il Porto Tiberino con i suoi magazzini.
Il tempio meridionale, di ordine dorico, forse dedicato alla Speranza, era il più piccolo. Costruito durante la prima guerra punica, fu restaurato e rifatto più volte: nel 212 a.C., all’inizio del I sec. a.C., in età augustea ed in età adrianea. La cella per il culto era circondata da colonne, di cui sei sulla facciata (tempio esastilo periptero), in travertino stuccato. Di esso sono oggi visibili alcune delle colonne laterali, inserite sulla parete sinistra della chiesa.
Il Tempio Centrale
Al centro tra due templi, esattamente sotto l'attuale chiesa di S. Nicola in Carcere, si trova un altro tempio, probabilmente il più recente tra i tre che fu inserito da ultimo.
Il tempio il più grande (m. 30 x 15) era esastilo, periptero, di ordine ionico, con triplice fila di colonne sulla fronte, duplice sul lato posteriore.
Era su podio in calcestruzzo, preceduto da scalinata con altare inserito al centro.
I resti sono visibili nei sotterranei della chiesa, nei pressi dell'abside oltre alcune colonne nella zona anteriore.
Molto probabilmente il tempio era dedicato a Juno Sospita, Giunone protettrice delle nascite, costruito all'inizio del II secolo a. C. da C. Cornelio Cetego, rifatto all'inizio del I a. C. (fase a cui si riferiscono i resti visibili), ed ancora restaurato in epoca augustea ed adrianea.
Il Tempio Settentrionale
Il tempio ionico, il più settentrionale dei tre che anticamente erano nel Foro Holitorium, il mercato della verdura, è anche il meglio conservato; attualmente si trova sulla destra di S. Nicola in Carcere.
Era esatilo, periptero, sine postico; con triplice fila di colonne sulla fronte, un colonnato nei lati lunghi (ne rimangono sette colonne su un lato e due sull'altro), ma non nel posteriore.
Era di discrete proporzioni (m. 26 x 15), preceduto da gradinata.
Sorgeva su podio di media altezza in cementizio rivestito in blocchi di travertino, le colonne con basi e capitelli sono in peperino, l'architrave ed il fregio in travertino.Probabilmente il tempio era dedicato a Giano, il quale dalle fonti risulta "iuxta Theatrum Marcelli" (presso il Teatro di Marcello).
Costruito in età repubblicana da C. Duilio durante la I guerra punica, fu rifatto all'inizio del I a. C. (a questa fase appartengono i resti visibili), restaurato in età augustea, tiberiana e adrianea.
XI - Sant'Angelo