L’opera, selezionata da una commissione mista Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Roma Capitale e Fendi S.r.l., si compone di due alberi in bronzo, alti rispettivamente diciotto e nove metri, tra i cui rami spogli è adagiato un blocco di marmo scolpito, con evidenti richiami alla Roma barocca nella scelta dei materiali. Fra i rami più esili e più alti si distribuiscono piccoli elementi di bronzo che raffigurano frammenti architettonici di epoca classica e medievale. L’artista piemontese, legato al movimento dell’Arte Povera sin dagli anni Sessanta e da sempre interessato al rapporto tra l’uomo e la natura, ha affermato in proposito: "In Foglie di pietra archeologia e rovine, storia e biologia si fondono, formando un’unione indissolubile tra natura e cultura, celebrando una sintesi profonda tra il passare del tempo naturale e quello umano ed evocando nostalgie di civiltà perdute". L’opera di Penone, che costituisce il più recente e importante intervento artistico contemporaneo nel centro storico di Roma, è stata affidata in comodato d’uso per trent’anni all’Amministrazione Capitolina.