Incontro sul tema "La città delle donne. Olimpia Maidalchini e le paure della tirannia femminile"

Data: 
12/04/2017
Abstract: 

Incontro per docenti e studenti universitari a cura di Marina D'Amelia.

Ancora oggi è difficile distinguere tra misoginia, propaganda e verità nella messe di discorsi che si è riversata su Olimpia Maidalchini Pamphilj cognata di Innocenzo X che fu papa dal 1644 al 1654. Senza alcun dubbio poche personalità femminili hanno goduto della notorietà e della fama di Olimpia Maidalchini Pamphilj nella storia di Roma e del papato.
Notorietà e fama, va detto, tutte in negative.  Per lei si arrivò a riattualizzare l’appellativo di Papessa, che rimandava alla Papessa Giovanna, vero archetipo dell’impossessamento da parte di una donna del trono di Pietro. Il potere di Olimpia venne equiparato a quello di Agrippina, e la sua capacità di seduzione paragonato a quello di Circe o di Venere.
Già alla vigilia del conclave in cui venne eletto Innocenzo X, e in seguito per tutti gli anni del pontificato di Innocenzo X, non vi era giorno che opinionisti e ambasciatori non mormorassero dell’influenza decisiva che la cognata godeva presso il papa e non sparlassero maliziosamente dei tanti notabili e personaggi che si rivolgevano a lei per ottenere grazie e favori. Spesso, secondo l’opinione diffusa tra i contemporanei, ricevendone in cambio fastosi regali.
Il potere personale di cui godeva Olimpia venne stigmatizzato e condannato da numerosi pamphlets che vennero scritti contro di lei, il più delle volte di autore ignoto, mentre vignette e cartelli derisori venivano appesi per le strade di Roma. Tutti comunque tendevano a fare della cognata la personificazione dell’avarizia, dell’amore per il denaro e dell’eccessivo desiderio di ricchezze.  Nel 1666 Olimpia fu anche oggetto di una biografia romanzata da parte di Gregorio Leti che, abiurato il cattolicesimo si era convertito al protestantesimo. La biografia di Leti venne tradotta contribuendo alla fama negativa della cognata di Innocenzo X fuori dei confini italiani e nel mondo protestante, decretando il successo del termine cognatismo, oltre a quello già in voga di nepotismo per descrivere le vicende delle famiglie papali.
L’interesse verso la figura di Olimpia Maidalchini  continuò nell’Ottocento in Dona Olimpia di Etienne Delécluze e in Donna Olimpia Phampilj. Storia del XVII secolo di Luigi Capranica pubblicata nel 1868 e ristampata più volte.

Nella conferenza ripercorreremo le tappe principali della vita di Olimpia, analizzeremo la prosa di alcuni dei pamphlets e delle pasquinate scritti contro Olimpia per vedere come il tema della tirannia femminile – tema classico nel lessico politico del Cinquecento e del Seicento  e usato per le regine reggenti- venga evocato anche nel caso della cognata di Innocenzo X.
Cercheremo di capire se Olimpia Maidalchini abbia rappresentato effettivamente un caso a sé nella vita di una corte tutta al maschile come era quella del Vaticano oppure se più complessi motivi erano alla base della violenta campagna di opinione agitata contro di lei: incertezza e crisi politica,  reazione di una parte delle élites ecclesiastiche al deciso protagonismo assunto dalle donne della famiglia del papa nel Seicento nella vita di Roma, competizione tra le diverse fazioni.

Il ciclo La città delle donne è realizzato in collaborazione con la Società Italiana delle Storiche - SIS.

Marina D’Amelia ha insegnato Storia moderna alla Sapienza-Università degli Studi di Roma e i suoi interessi si sono rivolti soprattutto alla storia sociale ed economica di Roma nell’antico regime, e più in generale alla storia della famiglia e delle donne tra Seicento ed Ottocento.
Tra le sue pubblicazioni, in particolare a Olimpia Maidalchini Pamphilj  ha dedicato due saggi: Nepotismo al femminile. Il caso di Olimpia Maidalchini Pamphilj  (2001) e La Nuova Agrippina. Olimpia Maidalchini Pamphilj e la tirannia femminile nell’immaginario politico del Seicento in Linguaggi del potere in età barocca,  vol.2 (2009)

Appuntamento: 
Informazioni: 

Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria.

Per prenotare telefonare al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Max 60 persone.

È previsto il rilascio dell’attestato di formazione.

CREDITI FORMATIVI SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale); Storia, Antropologia, Religioni (triennale); Scienze storiche (Età moderna-Età contemporanea / magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE
La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica (magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.

ACCADEMIA DI BELLE ARTI
La partecipazione ad otto incontri, attestata, dà diritto agli studenti al riconoscimento di due crediti formativi.

Altre informazioni: 
Orario: 

Mercoledì 12 Aprile 2017
ore 16.00

Durata: circa 90 minuti

Prenotazione obbligatoria: 
Durata: 

Organizzazione: 

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Il programma è realizzato in collaborazione con: Dipartimento Cultura - Archivio Storico Capitolino; Istituzione Biblioteche di Roma; Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea; Istituto Luce Cinecittà s.r.l.; Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Storia, Culture, Religioni; Sapienza Università di Roma - Dipartimento
di Storia dell'arte e spettacolo; Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Architettura; Accademia di Belle Arti; Società Italiana delle Storiche.

Progetto a cura di Nicoletta Cardano.

Il ciclo Educare alla città: luoghi e temi della scienza è ideato e curato da Federica Favino, Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - Sapienza Università di Roma.

Eventi correlati

Eventi correlati inversa

05/10/2016 - 20/05/2017
Iniziativa didattica